sabato 26 dicembre 2009


Rino Cammilleri
L'inquisitore
Romanzo
Edizioni San Paolo

Pisa, anno di grazia 1247. La cittadinanza è turbata da un misterioso delitto: dinanzi al palazzo arcivescovile è stato rinvenuto il cadavere di una giovane, bellissima "donna di vita". L'arcivescovo Vitale sospetta che dietro l'assassinio si celino le trame criminose della setta eretica dei catari, che — stando a sussurri e grida — si anniderebbe in qualche segreto recesso ella città. Il prelato convoca quindi il domenicano Corrado da Tours, esperto inquisitore, e lo incarica di indagare su quel caso dai delicati risvolti politico-religiosi. All'inquisitore-detective si affianca l'amico, anch'egli domenicano, Gaddo Casalberti. Si costituisce così un sodalizio inquirente che sembra alludere ai celebri binomi Sherlock Holmes - Watson (Arthur Conan Doyle) e Guglielmo da Baskerville - Adso (Umberto Eco). Le indagini, movimentate da continui colpi di scena sullo sfondo di una Pisa telvolta solare, ma più spesso sulfurea o spettrale, fanno emergere, tra gli altri personaggi, il musulmano Harudne e il mago Michele Scotto. Dopo varie peripezie, Corrado giungerà infine alla più sorprendente delle soluzioni.
Incrociando le due linee tematiche dell'investigazione e della "crisi" spirituale del protagonista (tormentato dalla presenza, nella sua stessa anima, del "male" contro cui Dio lo chiama a combattere), Rino Cammilleri ha calato in un Medioevo ricostruito con rigore storico una vicenda di appassinante modernità psicologica, che fa dell'Inquisitore un romanzo non semplicemente classificabile come "giallo religioso": piuttosto, un libro capace di offrire, insieme con le ragioni del divertimento, anche gli stimoli per una riflessione sul conflitto tra amore e odio, pietà e violenza, fede e incredulità, in ogni destino umano.